Venezia impossibile
Fantascienza, thriller, di William Carrer, Italia, 2015
1989: in un futuro distopico a Venezia si è creata una nuova Repubblica nata dalla ribellione dei veneziani a Napoleone Bonaparte e governata da un nuovo Doge, Anselmo Biaberini, che si rivela un despota che instaura una dittatura. Mentre alcuni dissidenti si preparano a ribellarsi al regime nella città avviene una sequenza di omicidi. Le vittime sono alcuni maestri vetrai di Murano. Un giovane magistrato, Leonardo Rizzi (Francesco Wolf), figlio di un rivoluzionario ucciso molti anni prima, insieme ai suoi Fanti Giustini (Roberto Vertieri) e Avanzi (Davide Strava), inizia ad indagare sui delitti. Scoprirà lentamente il conflitto che lacera la Repubblica: da una parte la dittatura che schiavizza la popolazione, dall’altra i ribelli nascosti nella città che si illudono di lottare per ideali di libertà e indipendenza, mentre vivono in un mondo di ipnosi, illusioni e falsi ideali.
“Venezia impossibile”, è un film indipendente realizzato con un impeccabile confezione tecnica. Tratto dall’omonimo libro di Marco Toso Borella, è un racconto cinematografico che mescola vari generi: il mystery, l’azione e la fantascienza distopica. Se la trama mystery è ben congegnata e le scene di azione sono girate con una regia competente e spavalda, l’idea forte e originale è quella di un doge-dittatore che governa come un leader fascista negli anni 90. Il film è ambientato in una Venezia immaginaria raccontata attraverso tre elementi rappresentativi: acqua, fuoco e vetro in un gioco costante di chiaroscuri e di colori. Un luogo senza tempo dove convivono passato e contemporaneità, con motoscafi e televisioni, costumi e maschere antiche. William Carrer, regista veneto classe 1976, ha fatto una lunga gavetta come direttore della fotografia ed è stato anche direttore della fotografia per Takeshi Kitano.
LINGUA: italiano
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Venezia impossibile