Studio 2091

Studio 2091

Documentario, di Naù Germoglio, Italia, 2020
In un ex magazzino al piano terra del civico “2091”, nel sestiere di Santa Croce a Venezia, lavorano due scultori, un’artigiana e un alchimista delle tecniche fotografiche antiche. È uno spazio di 65 metri quadrati con le finestre affacciate su un piccolo canale. Si chiama “STUDIO2091” ed è un singolare esempio di coworking creativo dove non c’è la rete wifi, il cellulare prende poco, non ci sono tavoli per riunioni né pc accesi.

I suoi “inquilini” svolgono esclusivamente attività manuali legate all’arte e all’artigianato. Ognuno di loro ha un motivo diverso per vivere a Venezia, città unica al mondo, ma costosa, problematica, invasa dall’acqua alta e dal turismo di massa. Il fotografo-alchimista Andrea Buffolo, nato in Svizzera, è l’unico a essere cresciuto in centro storico. Lo scultore Masaru Kashiwagi, giapponese, ha scelto di vivere a Venezia 35 anni fa perché la considera l’unica città al mondo perfetta per un artista; l’artigiana Camilla Morelli è originaria della Valtellina e, pur essendo cresciuta in montagna, ha scelto di vivere qui per godere della vicinanza con il mare; l’artista olandese Alexandra Van der Leeuw si divide fra l’Aja e Venezia per portare avanti la sua attività, fra scultura e pittura a olio. I quattro protagonisti hanno scelto di vivere a Venezia perché qui, e solo qui, riescono a essere se stessi, a realizzarsi e sentirsi liberi.

SOTTOTITOLI: italiano

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