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La guerra a Cuba

La guerra a Cuba

Film drammatico, di Renato Giugliano, Italia, 2019.
La vicenda è quella di una piccola comunità in Valsamoggia, nel bolognese, dove il tranquillo andazzo quotidiano è turbato da uno sciopero degli operai di una delle principali fabbriche della zona. Parallelamente cinque storie si rincorrono intrecciandosi. Ad esasperare la situazione sopraggiunge una giornalista in caccia di notizie spettacolari. Fra vicende private e collettive nascosto da qualche parte tra l’indifferenza della gente e il proliferare di fake-news, cresce un sottile e infido malcontento che attecchisce proprio in chi non ha ideali forti a cui far riferimento. Ed è così che all’alba della festa in Valsamoggia si registra un proliferare di piccoli grandi reati, più o meno gravi: dal pestaggio di un ragazzo di colore, fino alla fuga di un ragazzo richiedente asilo ed il rimpatrio forzato di un giovane immigrato che era invece considerato parte della comunità. In un’escalation di scontri, frustrazioni e conflitti, qualcuno - in piena Festa Patronale - sale in cima al campanile della Chiesa cittadina e spara sulla folla.

Nato sull’onda di un progetto di educazione all’integrazione, La guerra a Cuba è un film che affronta in un racconto corale, l’orrore che nasce dal mescolarsi di intolleranza, cinismo e fake news. Il racconto va a scandagliare una società che si è sgretolata e i cui cittadini, confusi e smarriti, finiscono sempre di più per diventare vittime di falsi miti, odiatori seriali e fake
news. In un mondo infarcito di frustrazioni e in cui sempre di più i media sono succubi dell’ossessione del click e della pubblicità, in un attimo si genera il mostro che, guarda caso, è sempre l’altro, il diverso da noi, il soggetto in minoranza. E’ questo il gioco malato in cui il rancore che è in noi fomenta il rancore negli altri e viceversa.

La guerra a Cuba