Teatro, di Simone Migliorini, Italia, 2020.
L'atmosfera notturna impregnata di suggestioni, un ambiente umile e spoglio, contribuiscono a creare un'atmosfera psicologica coinvolgente in cui si svolge il dramma di "L'uomo dal fiore in bocca". La presenza fisica di un interlocutore, dal suo atteggiamento pacifico, crea un contrasto con l'estrema tensione del protagonista, mentre il linguaggio e la sintassi, intenzionalmente privi di particolare espressività, lasciano spazio al ritmo dei periodi, con rallentamenti, pause e accensioni improvvisi. È un autentico tour de force attoriale.

Questo spettacolo, rappresentato nell'ambito del XVIII Festival internazionale del teatro romano di Volterra, è un omaggio al genio di Pirandello, che si avvicina al centenario della sua opera. Affiancato dalla consulenza letteraria e dall'adattamento di Natalia Di Bartolo, il dramma si unisce ad altre opere pirandelliane celebri come "La Patente" e "Enrico IV". La performance, curata da Simone Migliorini e con Francesca Signorini e Domenico Belcari come protagonisti, offre una vera e propria sinfonia delle pazzie del genio siciliano. Si alternano poesie, racconti e dialoghi, tra cui la pazzia filosofica di Enrico IV, mostrandoci la folle, lucida e straordinaria poetica di Pirandello. Il teatro ci sfida a scuotere le fondamenta delle nostre costruzioni logiche e ad abbracciare l'imprevedibilità della vita, come fanno i pazzi, in tutta la loro volubilità creativa.

LINGUA: italiano